Usa, la libertà dei gatti parte da una prigione

All’interno del carcere di Pendelton, negli Stati Uniti, ci sono dei piccoli ospiti a quattrozampe che non hanno commesso alcun crimine. Si tratta di 12 gatti salvati dalle Lega Protezione Animale americana che invece di vivere in gabbia ora possono vagare liberi in un ufficio inutilizzato della struttura che è stato dotato di cestini, tira graffi e passerelle fino al soffitto. I detenuti si prendono cura di loro, nell’attesa che trovino una casa definitiva.

La storia è stata diffusa pochi giorni fa da “The Herald Bulletin”. «E’ davvero ironico – ha commentato Barry Matlock, un giovane detenuto – che questi gatti dovessero venire in prigione per trovare un po’ di libertà. Noi meritiamo di essere rinchiusi, o almeno io lo merito, ma questi gatti non hanno fatto niente di male». Matlock è uno dei sette prigionieri addetti alla cura dei gattini. Trascorrono nell’ufficio dei gatti la maggior parte della loro giornata: li spazzolano, li accarezzano, li nutrono e li puliscono. Un rapporto che ha funzionato sempre bene da entrambe le parti. «Questa è il momento migliore della mia giornata – commenta un altro detenuto, Charles Baker. E’ molto terapeutico. Dopo averlo fatto un paio di volte mi manca venire qui anche nel mio giorno di riposo». Anche i gatti traggono innegabili benefici da questa particolare sistemazione. Coccole e giochi tutto il giorno e la libertà di muoversi. E le fusa sono conferma del loro benessere. 

Secondo Michelle Rains, portavoce del carcere, finora la situazione ha funzionato benissimo. La prigione aveva già un programma di addestramento del cane, così si è pensato anche ai gatti. Per loro è un’occasione unica per uscire dalle piccole gabbie in cui di solito vivono i gatti senza casa. Li aiuta ad abituarsi ad interagire con le altre persone e con gli altri gatti. Dal canto loro i prigionieri acquisiscono alcune competenze che saranno importanti una volta fuori, come la responsabilità. La speranza è poi quella che dipendenti e visitatori del carcere decidano di adottare i gattini, lasciando così spazio per nuovi ospiti, a loro volta da adottare. 

13 aprile 2015 (www.lazampa.it)

Gatti e Labrador, amore Hillary per animali domestici

First lady, senatrice e segretario di Stato nel primo 'governo Obama', quasi 22 anni di vita nella politica americana in vari ruoli e a vari livelli sempre con un'attenzione speciale per gli animali. Hillary Clinton, neocandidata alla corsa per la Casa Bianca 2016, non ha mai nascosto il suo grande amore per gli animali, che siano i classici amici a quattro zampe o magari gli elefanti africani minacciati dal bracconaggio. 
Dal 1993 al 2001, quando Hillary Clinton viveva alla Casa Bianca da first lady, moglie del presidente Bill Clinton, aveva un gatto bianco e nero di nome Socks, adottato dai Clinton quando vivevano in Arkansas e Buddy un cane di razza Labrador, color cioccolato. Dai prati della Casa Bianca ai cieli del mondo, i 'first pets' hanno anche volato sull'Air Force One insieme alla 'prima famiglia degli Stati Uniti'. 
Nel 1998, la ex first lady ha scritto un libro su tutti gli animali domestici presidenziali, "Dear Socks, Dear Buddy: Kids' Letters to the First Pets Hardcover", dal pappagallino di Dolley Madison, moglie del quarto presidente degli States, e gli animali esotici dei figli di Theodore Roosevelt, a Millie la cagnetta Springer Spaniel di George Bush. Inoltre nel libro sono pubblicate più di cinquanta lettere che alcuni bambini hanno spedito agli animali presidenziali.
Ma non solo attenzioni per i suoi 'pets', Hillary Clinton si è dedicata anche a battaglie in difesa di animali maltrattati. Nel 2013, come avvocato e testimonial, ha lavorato in una causa contro il bracconaggio per proteggere gli elefanti africani macellati per fornire la crescente domanda di avorio in Cina e in altri paesi asiatici. Inoltre, grazie al suo impegno, ha raggiunto il record del 100% del punteggio nella Humane Society Scorecard, la classifica dell'organizzazione animalista, che misura l'attenzione dei politici riguardo alle leggi in favore degli animali. 
Come senatrice degli Stati Uniti, Hillary Clinton ha co-sponsorizzato la 'Fighting Animal Prohibition Act', normativa per proibire i combattimenti tra animali, come quelli dilaganti tra cani e quelli tra galli; la legge passò nel 2005.

13 aprile 2015 (www.ansa.it)